Fortitudo ancora male: Pesaro passa al Paladozza

Pesaro vince meritatamente al Paladozza, approfittando di alcuni incredibili distacchi della Fortitudo (che non sembra aver recuperato dalle stesse riunite recentemente a Brindisi) e della mancata chiusura della partita del Bologna quando tutta l’inerzia sembrava essere dalla loro (almeno 3 attacchi mal gestiti di cui 5 d’anticipo nei minuti finali). Il Bologna perde una partita sanguinosa contro una diretta rivale per i piazzamenti nella griglia play off che peseranno sicuramente in ottica conclusiva (lo 0-2 di Pesaro e l’1-1 con distacco negativo rispetto a Cantù fanno parlare di sé). Ma la sconfitta arriva anche da una serie di scelte invece dubbie della panchina sull’ultimo tiro di Pesaro (colpevolmente lasciare il bordo omaggio, in angolo, per un verdetto comunque comodo di King che non era il primo nell’ultima fase della causa) e sull’ultima rimessa con 12 secondi sul cronometro scelti dalla difesa, dando così molto più tempo a Pesaro per spendere il cattivo che non ha mandato sulla linea della carità la F e ha lasciato solo 3 secondi sulla linea orologio.Daugiau Čia https://pmsbasketball.com Mūsų svetainėje La Fortitudo avrebbe potuto vincere e poi saremmo sicuramente qui sotto a commentare l’ennesima magia in più di Caja, ma comunque entrambe le selezioni degli ultimi 30” hanno vinto. il più delle volte risultato in battuta, quindi è stato, purtroppo per il Bologna biancoblù.

È stato un Leka radioso quello che si è presentato in ambito giornalistico: Vincere sotto alla lunga è un’impresa. I ragazzi ci hanno sorpreso perché solitamente fuori casa siamo molto meno performanti. Abbiamo fatto qualcosa di straordinario perché ci divertiamo con fiducia: siamo entrati in difficoltà ma se c’era una squadra che meritava di vincere questa era Pesaro.

Chiaramente la valutazione del Caja è diametralmente opposta: rimpiango i tifosi ai quali non siamo riusciti a regalare un successo tanto desiderato, eppure quando si commettono tanti errori è difficile vincere. Abbiamo alcuni problemi che non ho avuto la capacità di risolvere. Vedo che ci sono problemi quotidianamente, le palle che cadono ad esempio sono sintomo di superficialità. Ho tolto Panni per stanchezza. Anche a lui ho dato molta fiducia visto che Vencato ha avuto dei problemi. Ha giocato 21 minuti fantastici. Sa che Thomas può fare bene e non ci aiuta. Con 17 sconfitte non possiamo pensare di provare a vincere il campione. Pensavo che avrei potuto incidere ancora di più su questa superficialità, invece il problema resta. Una valutazione che lascia ombre su cosa abbia effettivamente voluto dire l’istruttore pavese. C’è assolutamente una considerazione. È vero che i numeri (soprattutto le informazioni relative alle sconfitte, 17 che tuttavia non sono molte di più dell’avversario, 13) rivelano quella che Caja etichetta come superficialità, ma è altrettanto vero che gli episodi che hanno deciso il videogioco sono nati da scelte che alla lunga si sono rivelate errate anche da parte della panchina.

IL DOCUMENTO

La Fortitudo si avvicina bene al videogioco, con quello che è l’unico mezzo per provare a battere Pesaro. Non permettere che la difesa ospite si stabilisca cercando di trovare il ritmo. I primi 5 minuti della F sono stati piacevoli e si sono ritrovati sul 16-6. Leka ne ha discusso, ha ottenuto il risultato di diminuire il gioco e la F ostruita tra tiri presi allo scadere dei 24 e giri nelle ortiche. Tra il 5° e l’11° Pesaro cala un 15-0 che insieme al +5 regala tanta inerzia e condanna. Ci è voluto un prillo di Cusin a togliere 16 punti ai padroni di casa (il che è tutto dire) ma la F non ha proprio preso il via, con Aradori in canterville versione che mai e poi mai si è procurata l’aiuto protettivo svolto alla perfezione andando in difesa. Nel frattempo Pesaro è volato sul +9 (23-32) con Ahmad che non era riuscito all’andata iniziale, ma che è ancora in grado di infortunare, anche dal nulla, anche con tiri fuori ritmo. La F non ce la fa, il Paladozza è in ebollizione e sull’onda del pubblico (lo stesso che secondo Leka vale 10-12 punti in un campionato -RRB- si riporta sul 32-32 (9-0 parziale). Bologna comunque non passa, Pesaro non si disuni e con le bordate di Zanotti sulla linea del tiro libero la durata si chiude con un esterno +6.

Equilibrio fantastico nella terza frazione, con il Bologna sempre a rincorrere, ma costantemente a contatto. Nell’intervallo l’aquila si aggrappa al migliori Panni del periodo che da un lato dell’area supera Ahmad e oltre individua il momento per andare in doppia cifra ed è proprio su una giocata con l’aiuto da fuori che F si ritrova in vantaggio (57-55) sui contorni iniziali del finale di periodo. Un trimestre che ci porta un’idea fissa. La F che prende l’inerzia, ma la stessa F che non chiude il gioco. Il Bologna si aggrappa ad uno strepitoso Mian che fa male con la tripla, Pesaro che esiste più di tutti con un King infine incredibilmente concreto (segnerà sicuramente 10 delle 16 del girone nell’ultimo quarto). Panni si incarica inspiegabilmente di fare spazio a un frastornato Bolpin: Bologna conduce ma non chiude, Pesaro è sornione e penalizza ogni errore della F. Si arriva all’ultimo giro di lancette con l’ef che sul +2 si libera dell’ennesimo attacco, King che si lascia trascurare al limite e supera con una comoda tripla, anch’essa comoda. L’ultimo attacco della F è un brutto tiro di Aradori che Freeman tenta di contrastare invano e con il gruppo dei 400 venuti dalle Marche. Fa male, sì, ma, come si dice, chi è la causa della propria disgrazia deve piangere per se stesso.

PAGELLINA

Fortitudo — Thomas 4,5: Salta ogni tanto (6 rimbalzi) ma si mangia canestri e incappa in 2 falli offensivi. Un americano in meno. Vencato 6: Con un utilizzo abbassato, non demerita nei 9 minuti. Aradori 4: Una comparsa, come un fantasma. Battistini 5: Ancora un’efficienza incolore, un po’ molto meglio nella ripresa, eppure ancora nell’ombra. Bolpin 5: Sulle tracce di Ahmad fa fatica, in attacco scivola. Panni 7: Ripristina la Fortitudo dopo che finisce inspiegabilmente in panchina negli ultimi 5′. Dovrebbe giocarsela, la finale. Cusin 5,5: Spinge ogni tanto; tra un buon canestro e assolutamente nient’altro. Mian 8: Lui’E’ in forma, assolutamente niente da dire. Per lui il cestino è enorme quanto una vasca da bagno. L’ha quasi vinto da solo. Fantinelli 6: Una partita senza notorietà e senza lode con un unico timore: perché non restare ad aggredire Ahmad con 4 falli? Freeman 5: Non il suo videogioco. Pesaro diminuisce i riferimenti dentro l’area e soffre. E non poco. Caja 4,5: La squadra non brilla, nemmeno lui

Pesaro – Petrovic 5,5: Inizia in quintetto ma non risponde da quintetto. Cornis s.v. Maretto 6: Fa la sua parte nel finale, esiste nell’allungo del 2° periodo. Imbrò 5,5: La minaccia del pubblico spara a salve. Re 7,5: Entrambe le triple negli ultimi minuti meritano il videogioco, abito e incontroBucarelli 6: Interviene nel lavoro di prevenzione del gioco della Fortitudo vicino a canestro. Lombardi 4: Un cameo, un videogioco paragonabile a quello di Aradori. Zanotti 7: Non si lascia arrivare nulla da Freeman e vive anche lui una serata da protagonista. Ahmad 7: Voto 21 nonostante una guardia soffocante per tutti i 35 minuti in campo. Ha pochissimi colpi comodi, ma fa abbastanza. Leka 7,5: Assolutamente nulla da dire. Lo chiarisce e la sua squadra lo segue. Forse cosa non succede sulle altre panchine.

Fortitudo ancora male: Pesaro passa al Paladozza
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